
Ma cos’avrà mai da dire il pesce volante parlante? Direttamente dal Laboratorio, un racconto di Maurizio Bertino.
Con le pinne, fucile ed occhiali
quando il mare e’ una tavola blu
sotto un cielo di mille colori
ci tuffiamo con la testa all’ingiu’
(Edoardo Vianello)
«Ma quello non è un pesce?»
«Chi? Dove?»
«Lassù, sta volando, è un pesce volante!»
«E cosa dovrei essere, stordite signore? Un comune merlo?»
«Parla! Un pesce volante che parla!»
«Oddio! Come le piaghe d’Egitto! Che abbiamo fatto di male, Dio?»
«Prima cosa: siete voi umani che mi avete definito pesce volante. Guardate i documentari, ignorantone! Sono un Exocoetidae, noto comunemente come pesce volante o pesce rondine e faccio parte della famiglia dei pesci ossei appartenente all’ordine dei Beloninformes.»
«Ma che lingua parli te?»
«Non so, non si capisce, tu ci hai capito qualcosa?»
«Linguaggio dei libri, non fateci caso, non potete arrivarci. Resta il fatto che siete voi umani che mi avete definito pesce volante e secondo voi cosa deve fare un pesce volante?»
«Non lo so, tu lo sai?»
«Mio marito i pesci li griglia!»
«VOLARE! Un pesce volante deve volare! È ovvio, no? L’importanza delle parole, per Nettuno e Polifemo! Un pesce volante deve VOLARE! Sennò perché dovrebbe essere definito volante?»
«Ci sono anche le volanti dei carabinieri!»
«Tu chi sei? Un bambino. Ottima osservazione, non ci avevo pensato. Ma se fossi una volante di un carabiniere non potrei volare e invece sto volando, o sbaglio?»
«Potresti essere un carabiniere volante!»
«Spunto da approfondire, rimani lì a finirti il gelato che completo il ragionamento con le signore.»
«Parli di noi?»
«Di me e di lei?»
«Ne vedete forse altre con il borsone della spesa in questa piazza? C’è quel vecchio sul balcone, ma vi sembra una signora?»
«Già, ma signora a chi?»
«Niente, lasci stare, stavo seguendo un ragionamento. Rimanga a prendersi il sole che le fa bene per le ossa. Esaurito il punto primo, passiamo al punto secondo.»
«Secondo chi? Te o me o le signore o il vecchietto?»
«Già, vecchietto a chi?»
«Bambino, non interrompere che rischio di perdere il filo!»
«E senza il filo non ritrovi l’Arianna, già!»
«Mi tocca alzare la voce come a scuola? Insomma! Silenzio!»
«Pesce volante, dobbiamo stare ancora tanto? Noi ci abbiamo da andare a casa per cucinare il pesce preso al mercato!»
«TU hai preso il pesce, io per il mio tesorino ho preso la quaglia!»
«A me piace il gelato e la mia mamma mi ha dato il soldino così l’ho preso!»
«Io dico di impallinarlo, già!»
«Oh, insomma! Andate a fare quello che dovete e il punto secondo lo affrontiamo domani. Stessa ora, stessa piazza. Vado a svolazzare. Ciao.»
«Eccolo, sta arrivando!»
«Ma è proprio un pesce e vola! E chi ci credeva!»
«Guardatelo come svolazza! Ormai s’è impratichito, doppio avvitamento mortale!»
«Oooohhhhh!»
«Oooohhhhh!»
«Oooohhhhh!»
«Ma quanti siete oggi? Avevo l’appuntamento con le due signore, il bimbo e il vecchio e basta!»
«Già, vecchio a chi?»
«Ma parla davvero!»
«Un pesce che parla!»
«Non s’è mai visto!»
«Non si diceva muto come un pesce?»
«Boh, di sicuro, però, non si può più dire!»
«Tocca cambiare il detto!»
«Giustappunto questa era la seconda questione che volevo toccare! Perché non dovrei parlare? Dove ve la siete inventata sta cosa, umani? Ma vi pare che un pesce non possa parlare?»
«Io ci parlo con Puffy! E lui mi lecca perché capisce!»
«Ciao bambino di ieri, eccoti. Lì in mezzo alla folla non t’avevo visto.»
«Ciao pesce volante parlante!»
«Ciao a te, ma torniamo seri. Gente, un po’ di ragionamento… Ma vi pare che dentro l’acqua si possa parlare! Ma per tutte le gorgoni, ve lo sarete fatto un bagno in vita, no?»
«Sì!»
«Sì!»
«Sì!»
«Il bagno nella vasca del bagno vale?»
«Allora anch’io!»
«E anch’io!»
«Pure io!»
«Ecco, appunto, sapete cos’è un bagno. E quando infilate la testa sotto e provate a parlare che vi succede? Vi si riempie la bocca d’acqua, ecco cosa vi succede! Ma vi pare che se non avete visto o sentito mai un pesce parlare dentro l’acqua allora vuol dire che non lo sappia fare? Quando ci vogliamo scambiare i pensieri veniamo su e saltiamo fuori e via coi discorsi tra un salto e l’altro e quelli che non vogliono saltare perché pigri, plancton marcio a loro!»
«Oooohhhhh!»
«Oooohhhhh!»
«Oooohhhhh!»
«Umani, cribbio, un po’ di sale in zucca no? Sarà che non passate tanto tempo nell’acqua salata come noi e di sale ne abbiamo in abbondanza!»
«Il sale non serve per la pasta?»
«Sì bambino, anche per quello, ma ieri con la storia del carabiniere volante mi avevi fatto un’impressione migliore, sai?»
«Hai fatto piangere mio figlio!»
«Ma no, signora, non era mia intenzione, mi scusi, per farmi perdonare stasera mi affaccio alla sua finestra e gli racconto la storia del Kraken per farlo addormentare, va bene?»
«Sa anche raccontare le storie!»
«Oooohhhhh!»
«Oooohhhhh!»
«Oooohhhhh!»
«Prova a dire portobello!»
«Dai, prova!»
«Riesci anche ad abbaiare?»
«Mi costernate, davvero. Mi lasciate quasi senza parole, anche se, adesso come adesso, mi sembrano anche un po’ sprecate… Ho ancora il terzo punto da affrontare e ne approfitto che siete in tanti. Allora, a parte che ieri una delle signore nel vedermi ha evocato le piaghe d’Egitto E NON C’E’ MAI STATA UNA PIAGA D’EGITTO CON PESCI VOLANTI O PARLANTI!!! A parte questo, il terzo punto, quello più importante, aprite le orecchie perché è il motivo che mi ha spinto e per cui sono venuto fino a qui…»
«Ma poi l’hai capito qual era il terzo punto?»
«No, ma non l’ha mica detto, il vecchio l’ha impallinato prima!»
«Che mira quel vecchio…»
«Un colpo e bam, altro che pesce volante, è diventato un pesce cadente!»
«Ahahahahahahahahaha!»
«Ahahahahahahahahaha!»
«Ma poi chi l’ha preso? Non ho visto che avevo da spegnere il bollito e sono dovuta scappare!»
«Il bimbo, diceva che voleva farlo assaggiare a Fuffy.»
«Ma povero cane! Spero gli abbia dato anche qualcos’altro per cena che altrimenti non s’è riempito neanche mezzo!»
«Ahahahahahahahahaha!»
«Ahahahahahahahahaha!»